Pillole di cultura su Venezia e i suoi affascinanti d'intorni
Caorle
Soprannominata “La piccola Venezia”, il borgo marino di Caorle affascina i visitatori per le sue caratteristiche che lo accomunano alla Serenissima. Il suo centro storico anticamente formato da tre isolette collegate tra loro da quattro ponti, oggi è cambiato. A partire dall’Ottocento i canali sono stati interrati e trasformati in calli per rendere la circolazione più comoda: il Rio Terrà delle Botteghe significa infatti “canale interrato” ed è la via principale sulla quale si affacciano locali tipici e negozi. La via parallela si chiama Calle Lunga ed arriva in Piazza Vescovado. Qui, possiamo ammirare il Duomo in stile romanico con elementi bizantino - ravennati costruito nel 1038 ed il Campanile, unico nel suo genere perché si tratta di una torre campanaria cilindrica, tra le poche rimaste intatte fino ad oggi, diventato il simbolo di Caorle. Da non dimenticare sono anche gli affreschi murari di quello che era l’Oratorio di San Rocco (abbattuto nel periodo napoleonico), all’interno di un piccolo percorso archeologico. Dirigendosi verso il mare si può ammirare il Santuario della Madonna dell’Angelo, situato proprio all’estremità della scogliera di Caorle. La chiesetta era dedicata inizialmente all’Arcangelo Michele ma dopo il ritrovamento di una statua lignea della Vergine che galleggiava nel mare fu intitolata anche alla Madonna. Per ricordare questo avvenimento ogni cinque anni (un tempo ogni 25 anni) si svolge la tradizionale processione sul mare, dove l’immagine della Madonna viene portata su un’imbarcazione, la caorlina, seguita della flotta dei pescatori in festa. La seconda domenica di settembre 2020 si potrà nuovamente assistere a questo evento. Ogni anno invece, in luglio, viene ricordato l’episodio sacrilego avvenuto nel 1923 che vide la distruzione, durante un incendio, della statua lignea della Madonna a seguito di un tentativo maldestro di furto. Il simulacro successivamente realizzato ex novo ed accolto con festeggiamenti, ora è protagonista di un rito che prevede l’accensione (che ricorda l’incendio) del Campanile, attraverso fuochi pirici di colore rosa che regalano un effetto dirompente dal punto di vista visivo. Infine, passeggiando sul litorale si può assistere a delle originali opere d’arte ricavate dagli scogli frangiflutti su cui ogni due anni dal 1993, in occasione del simposio ScoglieraViva, artisti nazionali e internazionali scolpiscono le proprie opere d’arte.
Venezia
La popolazione originaria di Venezia si formò al tempo delle invasioni barbariche con gruppi provenienti dalle città romane limitrofe. L’urbe sorge su un arcipelago di piccole isole separate tra loro da una fitta rete di canali e dista 4 km dalla terra ferma e 2 km dal mare aperto. Il maggiore tra i canali è Canal Grande che divide la città in due parti collegate tra loro da tre ponti: ponte degli Scalzi, ponte di Rialto e ponte dell’Accademia. Sul canale principale sboccano 45 rii (canali più piccoli) percorribili solo da piccole imbarcazioni e gondole. Le varie zone della città sono collegate tra loro da 350 ponti che fino al 1480 erano in legno ma successivamente furono sostituiti con altri in pietra.
Piazza San Marco
Piazza San Marco è il cuore della città, nonché soprannominata “il salotto d’Europa” per la sua grande importanza storica. Ha origine nel 826 con l’arrivo del corpo di San Marco e l’edificazione della prima versione della Basilica; nei secoli la piazza ha subito numerose trasformazioni ma è a partire dal Quattrocento che avviene quella che le darà il volto che noi conosciamo ora.
Arrivati in Piazza San Marco vi renderete subito conto che vi è una grande concentrazione di edifici storicamente più rinomati, per l’esattezza undici:
- Basilica di San Marco: è il simbolo monumentale della città, della chiesa veneziana e della politica della Serenissima. Qui il Doge appena eletto riceveva la sua prima acclamazione e benediceva chi era incaricato di guidare le navi in guerra in nome di Venezia. La prima costruzione iniziò nell'anno 828 e finì nell'anno 832 per ospitare il corpo dell'Apostolo San Marco portato da Alessandria come protettore della città. La costruzione dell'attuale basilica cominciò nel 1063 in stile bizantino per rappresentare il potere della Repubblica veneta. Fu costruita con una pianta centrale a forma di croce greca sormontata da cinque grandi cupole. Il risultato vede una straordinaria fusione di arte antica e orientale
- Torre dell’orologio: capolavoro di meccanica che indica il passare delle stagioni, delle ore, le fasi lunari e il passaggio del sole tra le costellazioni; in cima sono presenti sculture in bronzo raffiguranti due “mori” che battono le ore sulla campana ed al di sotto del leone di San Marco vi è una piccola terrazza semicircolare che permette il passaggio di tre statue che nei giorni dell’Epifania e dell’Ascensione si spostano da sinistra verso destra davanti alla scultura dorata della Madonna con il bambino
- Procuratie vecchie: il nome di questo edificio si riferisce al fatto che vi alloggiavano i procuratori di San Marco, altissimi magistrati. Oggi ospitano negozi al piano terra ed uffici ai piani superiori. L’ala più vecchia è posizionata a nord ed affianca la torre dell’orologio
- Ala napoleonica: posizionata ad ovest, congiunge le due Procuratie avvolgendo su tre lati Piazza San Marco. Fu fatta costruire dall’imperatore francese per ospitare una vasta sala da ballo a seguito dell’ordine di demolizione della chiesa di San Geminiano che era posizionata esattamente lì. Oggi ospita parte del Museo Correr
- Procuratie nuove: posizionate a sud, specularmente al vecchio edificio, furono edificate per far spostare gli appartamenti dei procuratori. Oggi ospitano, ai piani superiori, parte del Museo Correr, il Museo del Risorgimento, il Museo Archeologico, la Direzione dei Musei Civici e parte della Biblioteca Nazionale Marciana. Vi è ubicato, inoltre, il settecentesco Caffè Florian, un tempo il “Venezia trionfante”, punto di ritrovo nel Settecento e nell’Ottocento per artisti e letterati
- Campanile di San Marco: alto circa 100 metri, domina la piazza e si è guadagnato il soprannome di “el paron de casa” (il padrone di casa) dai veneziani. Dalla cella campanaria, dove oggi possiamo ammirare un magnifico panorama della laguna, un tempo Galileo Galilei sperimentava il suo cannocchiale
- Loggetta del Sansovino: costruita come luogo per accogliere i patrizi arrivati nella città prima di raggiungere le sedi di governo
- Libreria Marciana: è una delle più grandi biblioteche d’Italia, ed occupa tutto il lato ovest della piazza. Fu realizzata su richiesta del Senato della Repubblica per conservare la raccolta di libri del cardinale Bessarione, il quale aveva deciso di donarli alla città in segno di riconoscimento per averlo accolto, in seguito alla sua fuga dalla città di Nicea occupata dai Turchi. Contiene una delle più pregiate raccolte di manoscritti greci, latini ed orientali del mondo
- Palazzo Ducale: è uno dei simboli di Venezia in quanto anticamente fu la sede del Doge. L’originalità del suo stile rispecchia l’identità della terra a cui appartiene. Città fulcro di scambi commerciali, ha importato tendenze artistiche che si sono fuse a quelle locali dando vita ad un gotico veneziano che affonda le radici nell’architettura bizantina e quella orientale. Osservando la struttura si nota subito il massiccio corpo principale sorretto da apparentemente esili colonnati intarsiati. Oggi ospita il Museo civico di Palazzo Ducale, parte della Fondazione Musei Civici di Venezia (MUVE)
- Piazzetta San Marco: area antistante il Palazzo Ducale e la Libreria Marciana, è l'accesso monumentale immediatamente visibile per chi proviene dal mare. Le due colonne, posizionate all’estremità della piazzetta verso il molo, sono sormontate dalle sculture dei due santi protettori della città, San Marco e San Teodoro
- Ponte dei Sospiri: è uno tra i monumenti più noti della città. La sua fama si deve agli scrittori ottocenteschi che spesso lo citarono nelle loro opere ma il suo nome non ha nulla di romantico perché è ha origine dai sospiri dei carcerati che vi passavano per raggiungere le prigioni
- Teatro La Fenice: da piazza San Marco ci si può spostare verso il Gran Teatro La Fenice con un percorso a piedi di circa 5 minuti. Il famoso teatro è uno dei più prestigiosi al mondo ed è da sempre uno dei più cari all’animo dei cittadini di Venezia, forse anche per la sua storia travagliata: fu eretto in un momento storico in cui non era consentito costruire nuovi teatri, nel 1789, e costò 408.377 ducati; nella notte tra il 12 e il 13 dicembre 1836 un incendio distrusse buona parte dell’edificio; durante l’occupazione austriaca si decise di chiuderlo in attesa di tempi migliori ed infine il 26 gennaio del 1996 un nuovo incendio devastò l’intera struttura del teatro Quest’ultimo episodio creò una forte apprensione da parte di tutto il mondo ed a causa di ciò, oggi, di originale ci è rimasta sola la facciata neoclassica con pronao e colonnato sovrastato da nicchie. Gli interni sono andati completamente perduti quindi sono stati ricostruiti secondo il metodo filologico che prevede il cosiddetto “com’era, dov’era”.
- Ponte di Rialto: dal Teatro La Felice si passa tra calli per aggiungere il Ponte di Rialto in un percorso di 8 minuti a piedi. Il ponte in origine era in legno e si chiamava “ponte della Moneta” perché lì accanto sorgeva l’antica zecca. Dopo che fu constatata la pericolosità della struttura lignea fu costruito in pietra nel 1588. Prima di questa data fu ricostruito più volte sia a seguito di sommosse che ad un crollo. Inizialmente il ponte in legno era mobile e aveva botteghe che sono rimaste anche su quello attuale in pieta.
Murano
È un centro lagunare composto da sette isole (di cui due artificiali) ed è uno dei luoghi più popolosi della laguna veneta. Ogni isola è divisa da canali e rii collegati tra loro da ponti. La presenza di chiese e palazzi è attribuibile alla frequenza per secoli delle famiglie patrizie veneziane che lo consideravano luogo di villeggiatura.
La lavorazione artistica del vetro ebbe inizio nel Duecento a seguito di un decreto di Venezia che sanciva il trasferimento delle fornaci dalla Serenissima a Murano per via dei numerosi incedi che si erano verificati nella città per la presenza di costruzioni in legno.
Diversi documenti e reperti antichi testimoniano però la presenza della tradizione vetraia a Murano tempo prima del decreto. Importante ricordare un momento poco felice per Murano e tutta la Repubblica di Venezia: prima dell’arrivo di Napoleone nell’isola si contavano 18 edifici ecclesiastici (chiese, monasteri e conventi) purtroppo oggi ne restano solamente tre (Santa Maria e Donato, San Pietro Martire e Santa Maria degli Angeli) mentre delle altre sono presenti solamente resti (Santa Chiara, San Maffio e Santo Stefano). I motivi di queste demolizioni sono attribuibili alla crisi economica che colpì la Repubblica a seguito delle varie occupazioni (Austria e Francia) che avevano messo in difficoltà anche l’economia della chiesa. Si decise di salvaguardare i monumenti più importanti e far confluire in essi le entrate. Alcune chiese furono demolite per trarne materiale da costruzione mentre per altre si cambiò la propria destinazione d’uso spogliandole delle loro opere preziose (sculture, tele, argenti e reliquiari).
Burano
Centro lagunare che sorge su quattro isole. Subito visibili sono le case colorate di giallo, azzurro, rosa, ecc. che si specchiano sulle acque verdi dei canali creando un’atmosfera fiabesca. Il reale motivo di questa vivacissima scelta non è ancora molto chiaro, ci sono due possibili origini: ogni colore rappresenterebbe una determinata famiglia dato che nell’isola vi erano pochi cognomi e molto diffusi. Altra possibile origine è legata alla frequente presenza di nebbia fitta che avrebbe impedito ai barcaioli di riconoscere le proprie abitazioni se fossero state tutte bianche. Altra famosa caratteristica di Burano sono i celebri merletti, uno straordinario connubio tra arte e artigianato che ha origine nel Cinquecento. La leggenda vuole che un pescatore avrebbe ricevuto in dono, dalla regina del mare, una corona di schiuma per ornare il capo della sua sposa come premio per non aver ceduto al canto delle sirene. Le amiche della donna, invidiose per la bellezza del velo, avrebbero tentato di imitarlo dando origine a quella che sarà una scuola con tradizione centenaria. Sull’isola ci sono solo due edifici sacri: la chiesa di San Martino, che si affaccia sull’unica piazza del paese, al cui interno è presente un’importantissima tela di Tiepolo, la “Crocifissione”; la chiesa di Santa Maria delle Grazie, più nota come Chiesa delle Cappuccine, chiusa al culto nei primi anni dell’Ottocento e riaperta al pubblico, dopo un costoso restauro, nel 2006 per ospitare mostre d’arte ed eventi.
Torcello
È l’isola con i più antichi insediamenti di tutta l’intera laguna veneta grazie alla presenza di una popolazione sin dai primi secoli dell’Impero Romano. Purtroppo, l’impaludamento della zona causò continue pestilenze portando ad un progressivo declino l’intera isola. Gli edifici in rovina furono smantellati per fornire materiale da costruzione per lo sviluppo edilizio della città di Venezia segnando definitivamente la fine della vita sull’isola (ad oggi si contano solo 11 abitanti). L’atmosfera che si respira è quella di un luogo in cui il tempo si è fermato, la calma e le interessanti testimonianze artistiche sono motivo di attrattiva per molti turisti. Passeggiando su quest’isola potremo vedere il “ponte del diavolo” così chiamato perché, secondo la leggenda, venne costruito in una sola notte dal diavolo in persona e il fatto che il ponte sia privo del parapetto sarebbe legato al sopraggiungere dell'alba e all'impossibilità di terminare l'opera ma alcuni affermano che “Diavoli” era semplicemente il soprannome di una famiglia locale. Un secondo ponte porta alla piazza del paese al cui centro spicca un trono in marmo, il cosiddetto “Trono di Attila”, erroneamente attribuito al famoso condottiero degli Unni, appartenne invece probabilmente al Vescovo locale. L’uno accanto all’altro sono la cattedrale di Santa Fosca e la basilica di Santa Maria dell’Assunta. La basilica è l’edificio più antico del luogo, fondato nel 639 e ricostruita in parte nell’anno 1008. Al suo interno si può contemplare un meraviglioso mosaico pavimentale ed uno murale di scuola bizantina sulla parete di fondo raffigurante l’Apoteosi di Cristo ed il Giudizio Universale.
Come arrivare a Caorle dall’aeroporto Marco Polo di Venezia:
- pullman ATVO Aeroporto M. Polo – Caorle Autostazione ATVO 1h 15 (fino a 2 bagagli a testa) LINEA 4A
- in alternativa c’è la possibilità di scegliere autonoleggio o taxi rivolgendosi agli infopoint all’interno dell’aeroporto 50 min di distanza
Come arrivare in Piazza San Marco da Caorle:
- pullman ATVO Caorle Autostazione ATVO – Venezia Piazzale Roma 2h (senza bagaglio) LINEA 4A ; da piazzale Roma prendere il vaporetto ACTV per Piazza San Marco (LINEA 5.1 – 6 – 1 – 3 – 4.2 – 5.2 – 4.1 – 2 – 2/-N) la fermata accanto a quella di San Marco è quella di San Zaccaria, si possono prendere in riferimento entrambe
- con l’auto è possibile arrivare in località Punta Sabbioni (47 min con SP54) e prendere il vaporetto ACTV in direzione Venezia Piazza San Marco LINEA 15 oppure la LINEA 14 che non è diretto ma ha corse più frequenti
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