Capitale: Panama
Popolazione: 2.855.000
Superficie: 78.200 kmq
Fuso orario: - 6 ore rispetto all'Italia ,- 7 ore quando in Italia vige l'ora legale.
Lingua: la lingua ufficiale è lo spagnolo. L'inglese è conosciuto ma poco parlato.
Religione: cattolica in grande maggioranza
Documenti e visti
Per visitare il Paese è necessario essere in possesso del passaporto in corso di validità. I cittadini italiani non hanno bisogno di visto se il soggiorno è per motivi turistici e non superiore a 90 giorni.
Situazione sanitaria
L'assistenza sanitaria è generalmente buona nelle strutture private della città di Panama, dove ci sono alcuni ospedali e cliniche di livello analogo a quello europeo. In provincia i servizi medici sono a volte limitati. La reperibilità di medicinali è buona e non presenta problemi. L'acqua del rubinetto è potabile a Panama e nei principali centri urbani. Non sono necessarie particolari precauzioni in materia di alimenti. Si consiglia comunque l'uso di repellenti contro le zanzare, specialmente nelle ore del tramonto ed in zone acquitrinose.
Vaccinazioni
Per visitare il Paese non è richiesta alcuna vaccinazione obbligatoria. Si raccomanda il vaccino contro la febbre gialla a tutte le persone che giungono nel Paese e che prevedono, in particolare, di visitare le regioni orientali, il Darien e la Comarca Kuna Yala (arcipelago delle isole San Blas).
Elettricità
Il voltaggio è di 110 volt. Si consiglia munirsi di adattatore per le prese di tipo americano a due lamelle.
Clima e temperatura
Il clima è al 100% tropicale con temperature che oscillano tra i 26 e i 30 gradi durante tutto l'anno, sia di giorno che di notte. Ci sono due stagioni: una piovosa e molto umida (da fine aprile a dicembre), con piogge più intense nei mesi di ottobre e novembre. La stagione secca, con minore umidità, va da gennaio a fine marzo. La costa atlantica è molto più piovosa di quella pacifica durante tutto l'anno.
Valuta
La valuta che ha corso legale a Panama è il dollaro USA. Esiste anche una moneta nazionale, il Balboa (PAB) che ha la parità con il Dollaro USA, ma è emessa solo in monete da 5, 10, 25 e 50 centesimi.
Le banche non sono quasi mai provviste di servizio di cambio valute; al momento il cambio di euro in dollari è effettuato solamente da alcune banche (BNP, HSBC) con sede solo nella capitale. Si consiglia quindi di viaggiare con dollari USA in biglietti da 50 e 100 dollari in quanto vengono accettati con meno difficoltà.
Si può in genere pagare o ritirare contanti dai Bancomat locali nelle maggiori città con carte di credito italiane.
Sicurezza
In generale Panama non presenta particolari situazioni di rischio. Si può viaggiare in tutto il territorio nazionale senza particolari precauzioni; fa eccezione la parte orientale della provincia del Darién (zona di confine con la Colombia) dove sono sporadicamente presenti gruppi di guerriglieri e paramilitari colombiani e dove si sono registrati sequestri di persona. Nella capitale è bene evitare i quartieri di Curundù, Chorrillo, San Miguelito e la zona di Vera Cruz; il quartiere di Playita nella città di Colón; in generale le periferie delle città più grandi (rischio di rapine).
Nella città, salvo quanto detto sopra, la situazione di sicurezza è paragonabile a quella delle città italiane ed europee. Sono quindi consigliabili le normali misure di prudenza valide per tutti i grandi centri urbani. Si consiglia di evitare di circolare a piedi di notte, di evitare di portare con sé somme elevate di denaro in contanti e oggetti preziosi e di utilizzare sempre taxi che siano chiaramente identificabili quali automezzi autorizzati ad effettuare servizio pubblico. Per il trasporto urbano si consiglia il taxi al posto degli autobus, scomodi ed affollati.
Shopping
Il Paese offre una grande varietà di souvenir prodotti dagli indigeni. Il loro senso innato della bellezza si ritrova in tutti i loro lavori artigianali: dalle "Molas", opere in tela degli Indio Kuna, ai cappelli di paglia, alle ceste di vimini, ai gioielli e ai lavori in legno molto accurati. Da non dimenticare: qui si trova il centro più grande di duty free delle Americhe.
Cucina
La gastronomia piuttosto semplice e a base di prodotti locali, risente delle diverse culture presenti sul territorio. Il piatto nazionale di Panama è il sancocho, pollo piccante con verdure lessate. Tra le altre specialità spiccano il ropa vieja (vestiti vecchi), una sorta di spezzatino piccante di manzo e riso, e ottimi piatti a base di pesce e frutti di mare. Grazie al clima tropicale, tra le bevande non mancano gustosissimi succhi di frutta fresca (chicas). Tra le bevande locali, il "chicheme", un delizioso analcolico a base di latte, mais dolce, cannella e vaniglia e il "seco", la bevanda alcolica nazionale (tipica dei campesinos).
Cosa mettere in valigia
Si consiglia di portare abbigliamento leggero, non dimenticarsi costume, lenti e creme per il sole.
Se si visita la zona nord nella provincia di Chiriqui, portare qualcosa di più pesante, perché si possono incontrare le piogge. Scarpe comode sono necessarie per le escursioni.
Documenti auto
La patente italiana è riconosciuta valida.
Trasporti
Rete autostradale: esiste una sola autostrada, la “Panamericana” che collega Panama con il Costarica lungo la costa del Pacifico
Ferrovia: l'unica ferrovia in funzione è quella che unisce la città di Panama a Colòn (un solo servizio giornaliero nei due sensi).
Collegamenti stradali: interurbani sono effettuati con autobus di pessima qualità non climatizzati e sconsigliabili anche per i percorsi cittadini.
I taxi: funzionano con un sistema di tariffe e non sono molto cari.
cosa vedrai in questo viaggio:
Panama City
La città di Panamá, sensuale, frizzante, dinamica, cosmopolita, è la città più moderna dell’America centrale senza aver perso l’anima latina con i colori e i profumi dei mercati, i ritmi della “salsa” ed il caotico traffico. Da sempre crocevia di commercio, melting-pot di culture e comunità di ogni provenienza, fu fondata nel 1519 alla foce del Río Abajo, in un’ampia baia sul Pacifico, da dove si spostavano i tesori e l’oro delle colonie spagnole attraverso il Camino Real, fino ai Caraibi per essere imbarcati verso la Spagna. Il pirata Henry Morgan non tardò a scoprire la rotta e l’importanza della città, l’attaccò e saccheggiò varie volte fino a quando nel 1671, la incendiò definitivamente lasciandosi alle spalle solo fumo e rovine. A quel punto gli spagnoli decisero di spostare la città sul promontorio di San Felipe, conosciuto oggi come il Casco Viejo, difendendola con spesse mura fortificate. L’eclettica fusione di architettura coloniale, neoclassica e francese del centro storico è il risultato dell’influenza, non solo della colonizzazione spagnola, ma del condizionamento avvenuto durante la corsa all’oro della California, con la costruzione del Ferrocarril de Panama, la ferrovia che nel 1855 collegò Panama con l’Atlantico. Inoltre l’arrivo della Compagnie Universelle du canal Interocéanique, nel 1880, aggiunse un tocco parigino e un sapore di New Orleans alla città.
Bocas Del Toro
L’arcipelago di Bocas del Toro è formato da sei isole principali: Colón, Bastimento, Solarte, San Cristóbal, Popa e Cayo Agua e da vari atolli e isolotti corallini che offrono spiagge da sogno, circondate da palme da cocco, una fantastica barriera corallina, pesci colorati, acque color smeraldo, mangrovie, boschi tropicali abitati da un’incredibile fauna e una rigogliosa flora. Bocas Town, la città principale, si trova sull’Isola Colón ed è caratterizzata da case di legno dai colori sgargianti, hotel ubicati sull’acqua, un’atmosfera tipicamente caraibica e afro-antillana, ristoranti sul mare che offrono tramonti indimenticabili e locali dove ballare il Reggea. Bocas è un ottima base per scoprire l’arcipelago ed in particolare Bluff che offre una lunga spiaggia dorata, paradiso per i surfisti e da ottobre a marzo è una zona di nidificazione delle tartarughe. Nelle vicinanze si trova Isla Colón da dove si possono raggiungere Isla Carenero, Isola Solarte conosciuta per l’Hospital Point – dove si trovava l’antico ospedale della Fruit Company – ottimo punto per lo snorkeling, Isla San Cristobal adatta per la visita alle comunità indigene e Isla Bastimentos che ospita spiagge remote bordate da palme da cocco, isolotti di mangrovie e il Parco Marino Isla Bastimento creato per proteggere la più estesa barriera corallina e le numerose specie di uccelli, mammiferi e tartarughe. Immancabile inoltre la visita di Cayos Zapatillas, Wizard e Playa Larga.
Boquete
Boquete, nascosto tra le montagne di Chiriquí, in posizione panoramica ai piedi del Vulcano Barú è un incantevole paesino con un clima fresco, una popolazione cordiale, splendidi giardini fioriti, le piantagioni di caffè e di agrumi abbarbicate sulle pendici delle montagne. Nella zona si produce il caffè Gesha, il migliore del modo, molto amato per l’aroma leggero con profumi di miele e agrumi, raccolto soprattutto dalle comunità Ngäbe-Buglé, da ottobre a febbraio.
La zona era abitata, prima dell’arrivo dei colonizzatori, da diverse tribù raggruppate sotto il nome di Guaymíes, oggi conosciuti come Ngäbe-Buglé, che difesero le loro terre con estremo coraggio. Il cacique Urracá combatté per anni e resistette a diverse incursioni riuscendo a sconfiggere gli Spagnoli e resistere per 9 anni. Oggi rappresentano il gruppo indigeno più numeroso del paese e vivono principalmente nei territori chiamati “comarcas”, in piccoli villaggi costituiti dalle caratteristiche “chozas”, delle capanne con il tetto di paglia. Gli uomini si dedicano all’agricoltura e le donne fabbricano splendide “chacaras”, borse fabbricate con fibre vegetali, collane chiamate “chaquiras” realizzate con perline dai vivaci colori e le “naguas”, i vestiti tradizionali, coloratissimi e con applicazioni geometriche in contrasto.
La cittadina è il punto di partenza per camminate, escursioni e trekking nei boschi primari e secondari, dove i rami sono ricoperti di muschio e le brillanti bromelie prosperano nelle nebbie quasi perenni, per avvistare il quetzal, il trogone, l’uccello sacro per i Maya, dallo splendido piumaggio verde smeraldo iridescente. Nei dintorni si trova il Parco Nazionale Barú, dalla cui vetta, la più alta del Paese, nelle giornate limpide si possono vedere sia il Mar dei Caraibi sia l’Oceano Pacifico, mentre Il Parco Internazionale La Amistad, condiviso con la Costa Rica, Patrimonio dell’Umanità Unesco, è parte del più grande corridoio biologico Mesoamericano.
Parco Nazionale Chiriqui
Il golfo di Chiriqui è importante per il Parco Nazionale Marino, uno dei segreti meglio custoditi di Panama. Il Parco fu fondato nel 1994 e proteggere 148 kmq di estese barriere coralline ed ecosistemi marini. Noto per le remote e solitarie spiagge di sabbia bianchissime e da un mare cristallino dove poter nuotare tra molteplici pesci tropicali. Imperdibile per gli amanti dello snorkeling. Le isole sono traboccanti di flora e fauna: tartarughe olivacce, embricate e liuto che le scelgono per deporre le uova, le foreste diffondono gli schiamazzi delle scimmie urlatrici mentre i pellicani svolazzano alla ricerca di cibo.
Portobelo
La città di San Felipe di Portobelo, fu fondata nel 1597 come terminale dei Caraibi della via commerciale dell’Istmo di Panama, rimpiazzando Nombre de Dios dopo il saccheggio di Sir Francis Drake e facilitando il viaggio da Panama attraverso il Camino de Cruces, in sostituzione del Camino Real, un percorso via terra e poi fluviale lungo il fiume Chagres che permetteva il transito anche durante la stagione delle piogge. Rivestiva un’importanza fondamentale non solo come porto, ma anche per le importanti fiere che ogni anno venivano organizzate e che coincidevano con l’arrivo dei galeoni spagnoli, richiamando mercanti di ogni dove e diventando irresistibile ai pirati. Fu durante la guerra inglese-spagnola, nel 1739, che l’ammiraglio Edward Vernon distrusse la fortezza, e in onore della vittoria fece costruire una fattoria a Londra che prese il nome di Portobelo, ancora oggi la strada che porta alla fattoria è la famosa Portobello road
Indios Emberá
Gli Emberá sono originari del Darién, discendenti di una popolazione che a sua volta arrivò dal Chocó in Colombia e vivono in villaggi nelle vicinanze dei fiumi, in case costruite come palafitte con il tetto di paglia, chiamate tambos, per evitare l’umidità e la crescita dei fiumi. Gli uomini sono abili artigiani che fabbricano le piraguas, tipiche canoe ricavate dai tronchi degli alberi, adatte a navigare anche durante la stagione secca, mentre le donne realizzano delle splendide ceste, piatti e maschere ricavate da fibre vegetali e tessute finemente. Famose sono le loro collane, chiamate chaquiras, prodotte con perline dai colori vivaci e indossate durante le celebrazioni ufficiali insieme a gioielli tradizionali fabbricati con monete d’argento antiche. Tutta la popolazione usa inoltre il frutto di jagua per dipingersi il corpo con disegni geometrici, che pare sia anche un ottimo repellente e possieda proprietà curative.
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